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venerdì 27 giugno 2025, Ore 21.00
Verona - Chiostro della Chiesa di San Luca
IL PRETE DEI CASTAGNARI
Alessandro Anderloni
«Ribelle, matto, strano, scomodo, provocatore, solitario, anticonformista, disobbediente, controcorrente, genio, barbone, comunista, fascista. Prete anarchico, prete eremita, prete operaio, prete scienziato prete salvègo. Don dinamite. Quello che ha fatto esplodere la canonica. Quello che ha risposto per le rime al Vescovo. Quello che ha processato e ha sparato al quadro di Mussolini...» Lo etichettarono in molti modi. Cercò soltanto di essere un uomo e un prete libero. Alessandro Anderloni racconta Don Alberto Benedetti, Il prete dei castagnari, tratto dal libro edito da Bussinelli Editore che è arrivato nel 2024 alla sua quinta ristampa.
Iscrizione obbligatoria QUI -
sabato 28 giugno 2025, Ore 21.00
Marano di Valpolicella (VR) - Chiesa di Santa Maria in Valverde
VERGINE MADRE
Alessandro Anderloni
Alessandro Anderloni dice il XXXIII canto del Paradiso di Dante
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Velofestival sabato 28 giugno 2025, Ore 17.00
Velo Veronese - Sala dei Centomila
LESSINIALIBRI
Quaderno Culturale "La Lessinia Ieri Oggi Domani" 2025
Sono quarantotto le edizioni del “Quaderno Culturale La Lessinia – Ieri Oggi Domani” pubblicato dalla casa editrice Gianni Bussinelli. Da quasi mezzo secolo l’uscita del “Quaderno” è un appuntamento imprescindibile per tutti gli studiosi e gli appassionati dei Monti Lessini Veronesi. La rivista raccoglie di anno in anno nelle sezioni “Territorio e ambiente”, “Scienze naturali”, “Preistoria e archeologia”, “Storia, tradizioni e memoria popolare”, “Itinerari” e “Vita in Lessinia” i contributi che vanno ad arricchire una bibliografia fondamentale per ogni ricerca sulla montagna veronese. Dal 2022 il Quaderno è curato editorialmente dall’Associazione Benetticeras, nel ricordo di uno dei suoi fondatori, il paleontologo Attilio Benetti. In collaborazione con Gianni Bussinelli Editore
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lunedì 30 giugno 2025, Ore 21.00
Verona - Festival Paratodos (Via Villa 25)
LO PRIMO TUO REFUGIO
Alessandro Anderloni dice Dante
Dante e la Verona cortese nel canto XVII del Paradiso. Verona fu per Dante, fuggiasco e perseguitato, il primo rifugio e ostello. Nella Commedia, il poeta dedicò alla città “cortese” che lo ospitò, e agli Scaligeri, parole di profonda riconoscenza. Nel percorrere le tappe dell’esilio e del soggiorno a Verona di Dante, Alessandro Anderloni racconta e dice il canto XVII del Paradiso
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mercoledì 02 luglio 2025, Ore 21.00
San Giovanni Lupatoto (VR) - Corte del Teatro Astra
IL PRETE DEI CASTAGNARI
Alessandro Anderloni
«Ribelle, matto, strano, scomodo, provocatore, solitario, anticonformista, disobbediente, controcorrente, genio, barbone, comunista, fascista. Prete anarchico, prete eremita, prete operaio, prete scienziato prete salvègo. Don dinamite. Quello che ha fatto esplodere la canonica. Quello che ha risposto per le rime al Vescovo. Quello che ha processato e ha sparato al quadro di Mussolini...» Lo etichettarono in molti modi. Cercò soltanto di essere un uomo e un prete libero. Alessandro Anderloni racconta Don Alberto Benedetti, Il prete dei castagnari, tratto dal libro edito da Bussinelli Editore che è arrivato nel 2024 alla sua quinta ristampa.
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venerdì 04 luglio 2025, Ore 20.45
Bovolone (VR) - Cortile Parrocchiale
L'ULTIMO SORRISO DI BEATRICE
Alessandro Anderloni
«Tu m'hai di servo tratto a libertate» canta Dante a Beatrice, con la commossa riconoscenza di chi saluta per l’ultima volta, nella luce dell’Empireo, colei che lo salvò dalla Selva Oscura del peccato. La incontrò a nove anni, la rivide a diciotto, le dedicò pagine innamorate e gli immortali versi della sua Commedia. Sulla cima del Purgatorio, lei lo rimproverò severamente per essersi disviato dal seguirla, dopo la morte che la rese ancora più bella e virtuosa. Non c’è altra via che il suo sorriso e la sua morte lo salvò. Alessandro Anderloni racconta Beatrice nella Divina Commedia e dice il canto XXXI di Paradiso. Ingresso libero senza prenotazione
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Velofestival lunedì 07 luglio 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
FADA DI LUNA - SERA I OCI, TE CONTO ’NA STORIA...
due film di Alessandro Anderloni
Nel 1995, dopo avere portato in scena il loro primo spettacolo, La Madona l’à portà la luce, Le Falìe coinvolsero i bambini e le bambine di Velo Veronese con un nuovo testo teatrale e musicale scritto da Alessandro Anderloni. La fonte di ispirazione furono le fiabe dei filò raccolte da Attilio Benetti. Quella della fada Àissa Màissa divenne la storia che inizia con il memorabile «sera i oci, te conto ’na storia...» che è diventato il simbolo del raccontare con il teatro a Velo Veronese. Dopo un anno dal debutto, lo spettacolo fu trasformato in un film girato a Velo Veronese e interpretato e cantato da più di cinquanta bambini e bambine che oggi sono i genitori dei nuovi attori e attrici del “paese in scena”. Il film viene presentato insieme con il cortometraggio Fada di luna, due fiabe a cui Alessandro Anderloni ha dato voce, autore di testi, musiche e regia, e che ci riportano al tempo dei filò.
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venerdì 11 luglio 2025, Ore 21.15
Verona - Lazzaretto
VAIO BORAGO
un film di Alessandro Anderloni
Il Vaio Borago si estende dalle porte di Verona alle pendici dei Monti Lessini. Una profonda spaccatura, modellata nei millenni dall’acqua, che custodisce un prezioso ecosistema e dove si tenta di preservare un rapporto simbiotico e in equilibrio tra l’ambiente naturale e la presenza umana. Nel 2020, trentotto ettari di questo scrigno di biodiversità rischiavano di finire nelle mani di avidi speculatori e di essere trasformati nell’ennesimo vigneto. La vigorosa protesta e l’azione temeraria di un gruppo di cittadini, associazioni, enti pubblici e privati ha salvato el Vaio Borago. Ingrresso € 6, senza prenotazioni, fino a esaurimento dei posti disponibili.
In caso di maltempo l'evento sarà rimandato. -
Velofestival sabato 12 luglio 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
IL PRETE DA SPREA
di Alessandro Anderloni - La Filigrana
Lo soprannominarono “l’erborista del Signore”. Svolse la sua attività pastorale dal 1918 al 1951 nel piccolo paese di Sprea, sulla dorsale più orientale dei Monti Lessini, e qui dispiegò la sua passione per l’erboristeria, diventando ben presto una figura leggendaria. Don Luigi Zocca aveva trovato sul colle del Castèche, a pochi passi dalla canonica di Sprea, una farmacia a cielo aperto. Da ogni dove venivano per farsi curare e lui, seduto all’ombra di un noce, ascoltava e aiutava, senza chiedere nulla in cambio se non un’offerta per i poveri. Si narra che perfino Mafalda di Savoia, figlia del re d’Italia, beneficiò dei suoi decotti e che l’auto degli squadristi fascisti che vennero per prelevarlo, si rifiutasse di partire. La compagnia La Filigrana di Arzignano, dove nacque Fernando Zampiva che del “prete da Sprea” raccolse la memoria e le preziose ricette, porta in scena la storia del farmacista del buon Dio.
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Velofestival lunedì 14 luglio 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
LA CATTOLICA E L'ARDITO
un film di Alessandro Anderloni
Una fotografia scattata nel 1939 di una coppia nel giorno del matrimonio fu l’ispirazione, nel 2000, per il testo dello spettacolo La cattolica e l’ardito, uno dei più amati e ricordati de Le Falìe. Nell’immagine si vedono lei che portava appuntata sul petto la spilla dell’Azione Cattolica, lui quella del Partito Nazionale Fascista. Intorno ai due protagonisti, Alessandro Anderloni ha portato in scena una contrapposizione, giocata sul filo del grottesco, tra “fascisti” e “cattolici”, Duce e Papa, gagliardetto e acqua santa. Il testo, frutto di una ricerca storica approfondita di quanto accaduto a Velo in quel tempo, venne trasformato nel 2004 nella sceneggiatura del film che Le Falìe girarono trasformando il paese in quello degli anni Trenta e coinvolgendo più di cento abitanti tra attori, comparse, tecnici e collaboratori.
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Velofestival domenica 20 luglio 2025, Ore 18.00
Velo Veronese - Contrada Comerlati
SIGHIDA. MUSICA, PROFUMI E SAPORI DELLA SARDEGNA
Mauro Palmas, Giacomo Vardeu, Marco Corda
Sighida in sardo significa continuità. Sembra il suggello dell’incontro tra il maestro di mandola e liuto cantabile Mauro Palmas e il giovane organettista Giacomo Vardeu. I due musicisti partono dalla tradizione musicale sarda per tradirla, ovvero innovarla e trasmetterla al futuro. I mantici si incontrano dunque con le corde e con... il formaggio! Durante il concerto Marco Corda, cultore della tradizione pastorale della Sardegna, che ama definirsi “protosardo”, preparerà formaggio e ricotta rievocando il tradizionale rito chiamato sa ramadura (o infiorata) quando durante la festa di Sant’Efisio a Cagliari, si spargono petali di rosa sulla strada dove passerà il cocchio con la statua del santo, mentre le sirene delle navi suonano a festa. Così Marco Corda con erbe, foglie e fiori che porterà dalla Sardegna, profumerà il luogo del concerto, il formaggio e la ricotta che al termine del concerto saranno gustati dagli spettatori con un buon bicchiere di vino. Al termine degustazione dei formaggi preparati durante il concerto con vini Grotta del Ninfeo.
In caso di maltempo il concerto si terrà all'interno della Casa del Brigante. -
Velofestival lunedì 21 luglio 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
AL DISERTORE
un film di Alessandro Anderloni
Nell’inverno del 1917 il bersagliere Alessandro Anderloni fuggì dalla prima linea sull’Altopiano di Asiago e tornò sulle sue montagne, in Lessinia. Ricercato per diserzione, venne ucciso dai Carabinieri a trentasei anni, lasciando la figlia Norma orfana di madre e di padre. Quasi cento anni dopo, Le Falìe hanno ritrovato un ingiallito ricordo funebre e un cippo di pietra sul luogo della morte e iniziato una ricerca documentaria da cui Alessandro Anderloni, omonimo del bersagliere ucciso, ha tratto il testo dello spettacolo Al disertore, portato in scena dal 2009 al 2012. Grazie al successo dello spettacolo, interpretato dagli attori e dalle attrici di Velo Veronese, il nome di Alessandro Anderloni venne riportato sul monumento ai caduti della Grande Guerra di Roveré Veronese dove, nel 1922, era stato cancellato da una spedizione fascista. Dello spettacolo, Le Falìe hanno girato sul palcoscenico del Teatro Orlandi di Velo Veronese questa trasposizione cinematografica.
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Velofestival martedì 22 luglio 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
VELO NON È PIÙ VELO
di Alessandro Anderloni - Scuola Primaria di Velo Veronese
Nel 1858, sotto la guida di don Giobatta Scarmana, la gente di Velo Veronese commissionò alla fonderia Cavadini di Verona la costruzione delle due campane che avrebbero completato il concerto del campanile, costruito diciotto anni prima. Campane speciali, con la “cuffia”, una particolarità costruttiva che dona loro il suono roboante, solenne e armonioso che tuttora si può sentire quando suonano. I bambini e le bambine della scuola di Velo, con le loro maestre, hanno ricostruito la storia di queste campane e la portano in scena in un affresco del paese a metà Ottocento, tra preti e curati, fabbricieri e campanari, fonditori e muratori, suore, chierichetti, bambine del catechismo, ostesse e giocatori di morra, perfino studiosi dell’antica lingua cimbra. Un nuovo spettacolo del “paese in scena”, recitato nel bel dialetto che forse a Velo, grazie al teatro, non si spegnerà.
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Velofestival mercoledì 23 luglio 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
VELO NON È PIÙ VELO
di Alessandro Anderloni - Scuola Primaria di Velo Veronese
Nel 1858, sotto la guida di don Giobatta Scarmana, la gente di Velo Veronese commissionò alla fonderia Cavadini di Verona la costruzione delle due campane che avrebbero completato il concerto del campanile, costruito diciotto anni prima. Campane speciali, con la “cuffia”, una particolarità costruttiva che dona loro il suono roboante, solenne e armonioso che tuttora si può sentire quando suonano. I bambini e le bambine della scuola di Velo, con le loro maestre, hanno ricostruito la storia di queste campane e la portano in scena in un affresco del paese a metà Ottocento, tra preti e curati, fabbricieri e campanari, fonditori e muratori, suore, chierichetti, bambine del catechismo, ostesse e giocatori di morra, perfino studiosi dell’antica lingua cimbra. Un nuovo spettacolo del “paese in scena”, recitato nel bel dialetto che forse a Velo, grazie al teatro, non si spegnerà.
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Velofestival venerdì 25 luglio 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
VAIO BORAGO
un film di Alessandro Anderloni
La Valborago è una profonda spaccatura, scavata nei millenni dall’acqua, che si estende dalle porte della città fino alle pendici dei Monti Lessini. Un prezioso ecosistema dove oggi si sperimenta e si tenta di preservare un rapporto simbiotico e in equilibrio tra l’ambiente naturale e la presenza umana. Nel 2020, trentotto ettari di questo scrigno di biodiversità rischiavano di finire nelle mani di avidi speculatori e di essere trasformati nell’ennesimo terreno a vigneto che pervade gran parte del paesaggio delle valli veronesi. La coraggiosa e vigorosa protesta di un gruppo di cittadini, di artisti, di associazioni, di enti pubblici e privati e perfino dell’allora Ministro dell’Ambiente ha permesso prima di salvare e oggi di studiare e di gestire questo polmone verde nel cuore del Veneto industriale, dove l’intervento dell’Uomo convive con la vita della flora e della fauna selvatiche. Alessandro Anderloni, con il suo nuovo film, racconta questa storia.
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Velofestival lunedì 28 luglio 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
L'OMETO E LA LUNA
di Alessandro Anderloni - Le Falìe
L’ometo si chiamava Saturnino e faceva il postino. Ogni giorno, a piedi, in bicicletta, con gli sci, dopo che con la corriera erano arrivate da Verona lettere e cartoline, dalla piazza di Velo Veronese saliva alle contrade a incontrare e a consolare solitudini: la sarta con il marito emigrato, il contadino vedovo, i due fratelli da maritare, la dolce Andreina. Finché, come racconta l’antica storia, in una notte di luna piena Saturnino non finì lassù, come l’ometo che olea quèrdar la luna co na forcà de spinarele. Era il 1969 e alla televisione si diceva che l’Uomo avesse messo piede sulla luna. Lasciandosi ispirare dalla novella Scrivere a se stessa di Cesare Marchi, nel libro Quando eravamo povera gente, a trent’anni dal suo primo raccontare storie con La Madona l’à portà la luce, Alessandro Anderloni dirige il quattordicesimo testo teatrale che ha scritto per Le Falìe, con diciotto attori e attrici a mettere in scena, per il terzo anno di repliche, il tempo del sogno e della disillusione. Ultime repliche.
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Velofestival mercoledì 30 luglio 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
L'OMETO E LA LUNA
di Alessandro Anderloni - Le Falìe
L’ometo si chiamava Saturnino e faceva il postino. Ogni giorno, a piedi, in bicicletta, con gli sci, dopo che con la corriera erano arrivate da Verona lettere e cartoline, dalla piazza di Velo Veronese saliva alle contrade a incontrare e a consolare solitudini: la sarta con il marito emigrato, il contadino vedovo, i due fratelli da maritare, la dolce Andreina. Finché, come racconta l’antica storia, in una notte di luna piena Saturnino non finì lassù, come l’ometo che olea quèrdar la luna co na forcà de spinarele. Era il 1969 e alla televisione si diceva che l’Uomo avesse messo piede sulla luna. Lasciandosi ispirare dalla novella Scrivere a se stessa di Cesare Marchi, nel libro Quando eravamo povera gente, a trent’anni dal suo primo raccontare storie con La Madona l’à portà la luce, Alessandro Anderloni dirige il quattordicesimo testo teatrale che ha scritto per Le Falìe, con diciotto attori e attrici a mettere in scena, per il terzo anno di repliche, il tempo del sogno e della disillusione. Ultime repliche.
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Velofestival lunedì 04 agosto 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
L'OMETO E LA LUNA
di Alessandro Anderloni - Le Falìe
L’ometo si chiamava Saturnino e faceva il postino. Ogni giorno, a piedi, in bicicletta, con gli sci, dopo che con la corriera erano arrivate da Verona lettere e cartoline, dalla piazza di Velo Veronese saliva alle contrade a incontrare e a consolare solitudini: la sarta con il marito emigrato, il contadino vedovo, i due fratelli da maritare, la dolce Andreina. Finché, come racconta l’antica storia, in una notte di luna piena Saturnino non finì lassù, come l’ometo che olea quèrdar la luna co na forcà de spinarele. Era il 1969 e alla televisione si diceva che l’Uomo avesse messo piede sulla luna. Lasciandosi ispirare dalla novella Scrivere a se stessa di Cesare Marchi, nel libro Quando eravamo povera gente, a trent’anni dal suo primo raccontare storie con La Madona l’à portà la luce, Alessandro Anderloni dirige il quattordicesimo testo teatrale che ha scritto per Le Falìe, con diciotto attori e attrici a mettere in scena, per il terzo anno di repliche, il tempo del sogno e della disillusione. Ultime repliche.
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Velofestival giovedì 07 agosto 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
FADA DI LUNA - SERA I OCI, TE CONTO ’NA STORIA...
due film di Alessandro Anderloni
Nel 1995, dopo avere portato in scena il loro primo spettacolo, La Madona l’à portà la luce, Le Falìe coinvolsero i bambini e le bambine di Velo Veronese con un nuovo testo teatrale e musicale scritto da Alessandro Anderloni. La fonte di ispirazione furono le fiabe dei filò raccolte da Attilio Benetti. Quella della fada Àissa Màissa divenne la storia che inizia con il memorabile «sera i oci, te conto ’na storia...» che è diventato il simbolo del raccontare con il teatro a Velo Veronese. Dopo un anno dal debutto, lo spettacolo fu trasformato in un film girato a Velo Veronese e interpretato e cantato da più di cinquanta bambini e bambine che oggi sono i genitori dei nuovi attori e attrici del “paese in scena”. Il film viene presentato insieme con il cortometraggio Fada di luna, due fiabe a cui Alessandro Anderloni ha dato voce, autore di testi, musiche e regia, e che ci riportano al tempo dei filò.
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Velofestival sabato 09 agosto 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
VELOVELODICO
un film di Alessandro Anderloni
«Velo, ve lo dico, ve lo torno a replicar, asini sarete se non sapete indovinar.» La risposta è? Velo, un paese che si racconta. Tredici persone di Velo Veronese sono i protagonisti di un’auto-narrazione collettiva. Alessandro Anderloni, che da trent’anni porta in scena la sua terra nativa con Le Falìe (i fiocchi di neve), ha coinvolto i suoi compaesani, dai 6 ai 96 anni, in un dialogo in cui i ricordi si confrontano con il quotidiano d’oggi, per una riflessione senza mediazioni sul significato di vivere in montagna, sui cambiamenti passati e presenti e sul sentirsi parte di una comunità. Dopo le interviste, realizzate i dialetto e in italiano nel teatro dove il paese “va in scena”, questi montanari raccontano le persone e i luoghi, tanto da farceli scoprire senza retorica e così da comprendere che, per loro, tutto riconduce Su in Velo, come le parole del canto che termina il film con la musica di Bepi De Marzi.
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Velofestival lunedì 11 agosto 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
L'OMETO E LA LUNA
di Alessandro Anderloni - Le Falìe
L’ometo si chiamava Saturnino e faceva il postino. Ogni giorno, a piedi, in bicicletta, con gli sci, dopo che con la corriera erano arrivate da Verona lettere e cartoline, dalla piazza di Velo Veronese saliva alle contrade a incontrare e a consolare solitudini: la sarta con il marito emigrato, il contadino vedovo, i due fratelli da maritare, la dolce Andreina. Finché, come racconta l’antica storia, in una notte di luna piena Saturnino non finì lassù, come l’ometo che olea quèrdar la luna co na forcà de spinarele. Era il 1969 e alla televisione si diceva che l’Uomo avesse messo piede sulla luna. Lasciandosi ispirare dalla novella Scrivere a se stessa di Cesare Marchi, nel libro Quando eravamo povera gente, a trent’anni dal suo primo raccontare storie con La Madona l’à portà la luce, Alessandro Anderloni dirige il quattordicesimo testo teatrale che ha scritto per Le Falìe, con diciotto attori e attrici a mettere in scena, per il terzo anno di repliche, il tempo del sogno e della disillusione. Ultime repliche.
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Velofestival martedì 12 agosto 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
L'OMETO E LA LUNA
di Alessandro Anderloni - Le Falìe
L’ometo si chiamava Saturnino e faceva il postino. Ogni giorno, a piedi, in bicicletta, con gli sci, dopo che con la corriera erano arrivate da Verona lettere e cartoline, dalla piazza di Velo Veronese saliva alle contrade a incontrare e a consolare solitudini: la sarta con il marito emigrato, il contadino vedovo, i due fratelli da maritare, la dolce Andreina. Finché, come racconta l’antica storia, in una notte di luna piena Saturnino non finì lassù, come l’ometo che olea quèrdar la luna co na forcà de spinarele. Era il 1969 e alla televisione si diceva che l’Uomo avesse messo piede sulla luna. Lasciandosi ispirare dalla novella Scrivere a se stessa di Cesare Marchi, nel libro Quando eravamo povera gente, a trent’anni dal suo primo raccontare storie con La Madona l’à portà la luce, Alessandro Anderloni dirige il quattordicesimo testo teatrale che ha scritto per Le Falìe, con diciotto attori e attrici a mettere in scena, per il terzo anno di repliche, il tempo del sogno e della disillusione. Ultime repliche.
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Velofestival mercoledì 13 agosto 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
UN MEDICO IN AFRICA
di Leonardo Finetto - Gruppo Teatro 15
Dire addio al proprio paese, partire come medico per il Congo e vivere quella terra così a fondo tanto da innamorarsene. È la storia di Virgilio Grossule, agli inizi del Novecento. Originario di Bosco Chiesanuova, fu medico progressista con una grande voglia di capire e di conoscere. Della sua esperienza in Africa, Virgilio riportò splendide fotografie e un appassionato diario, la cui pubblicazione fu ritardata perché svelò alcuni dei terribili crimini del colonialismo bianco: la terra rubata, gli indigeni asserviti, le crudeltà ingiustificate. A cento anni dalla sua morte, i ragazzi di Teatro15 anni mettono in scena la parabola esistenziale di un uomo estraneo al suo tempo e dimenticato da una montagna, la Lessinia, che amò e odiò, tanto da partire per non tornare mai più.
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Velofestival giovedì 14 agosto 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
LA CATTOLICA E L'ARDITO
un film di Alessandro Anderloni
Una fotografia scattata nel 1939 di una coppia nel giorno del matrimonio fu l’ispirazione, nel 2000, per il testo dello spettacolo La cattolica e l’ardito, uno dei più amati e ricordati de Le Falìe. Nell’immagine si vedono lei che portava appuntata sul petto la spilla dell’Azione Cattolica, lui quella del Partito Nazionale Fascista. Intorno ai due protagonisti, Alessandro Anderloni ha portato in scena una contrapposizione, giocata sul filo del grottesco, tra “fascisti” e “cattolici”, Duce e Papa, gagliardetto e acqua santa. Il testo, frutto di una ricerca storica approfondita di quanto accaduto a Velo in quel tempo, venne trasformato nel 2004 nella sceneggiatura del film che Le Falìe girarono trasformando il paese in quello degli anni Trenta e coinvolgendo più di cento abitanti tra attori, comparse, tecnici e collaboratori.
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Velofestival lunedì 18 agosto 2025, Ore 21.00
Velo Veronese - Teatro Orlandi
FADA DI LUNA - SERA I OCI, TE CONTO ’NA STORIA...
due film di Alessandro Anderloni
Nel 1995, dopo avere portato in scena il loro primo spettacolo, La Madona l’à portà la luce, Le Falìe coinvolsero i bambini e le bambine di Velo Veronese con un nuovo testo teatrale e musicale scritto da Alessandro Anderloni. La fonte di ispirazione furono le fiabe dei filò raccolte da Attilio Benetti. Quella della fada Àissa Màissa divenne la storia che inizia con il memorabile «sera i oci, te conto ’na storia...» che è diventato il simbolo del raccontare con il teatro a Velo Veronese. Dopo un anno dal debutto, lo spettacolo fu trasformato in un film girato a Velo Veronese e interpretato e cantato da più di cinquanta bambini e bambine che oggi sono i genitori dei nuovi attori e attrici del “paese in scena”. Il film viene presentato insieme con il cortometraggio Fada di luna, due fiabe a cui Alessandro Anderloni ha dato voce, autore di testi, musiche e regia, e che ci riportano al tempo dei filò.
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