•  Le Falìe

    venerdì 10 gennaio 2025, Ore 21.00

    Arzignano (VI) - Teatro Mattarello

    L'OMETO E LA LUNA

    di Alessandro Anderloni - Le Falìe

    L’ometo si chiamava Saturnino e faceva il postino. Ogni giorno, a piedi, in bicicletta, con gli sci, dopo che con la corriera erano arrivate da Verona lettere e cartoline, dalla piazza di Velo Veronese saliva alle contrade a incontrare e a consolare solitudini: la sarta con il marito emigrato, il contadino vedovo, i due fratelli da maritare, la dolce Andreina. Finché, come racconta l’antica storia, in una notte di luna piena Saturnino non finì lassù, come l’ometo che olea quèrdar la luna co na forcà de spinarele. Era il 1969 e alla televisione si diceva che l’Uomo avesse messo piede sulla luna. Lasciandosi ispirare dalla novella Scrivere a se stessi di Cesare Marchi, nel libro Quando eravamo povera gente, a trent’anni dal suo primo raccontare storie con La Madona l’à portà la luce, Alessandro Anderloni dirige il quattordicesimo testo teatrale che ha scritto per Le Falìe, con diciotto attori e attrici a mettere in scena il tempo del sogno e della disillusione.

  •  Le Falìe

    sabato 11 gennaio 2025, Ore 21.00

    Lonigo (VI) - Teatro Comunale

    L'OMETO E LA LUNA

    di Alessandro Anderloni - Le Falìe

    L’ometo si chiamava Saturnino e faceva il postino. Ogni giorno, a piedi, in bicicletta, con gli sci, dopo che con la corriera erano arrivate da Verona lettere e cartoline, dalla piazza di Velo Veronese saliva alle contrade a incontrare e a consolare solitudini: la sarta con il marito emigrato, il contadino vedovo, i due fratelli da maritare, la dolce Andreina. Finché, come racconta l’antica storia, in una notte di luna piena Saturnino non finì lassù, come l’ometo che olea quèrdar la luna co na forcà de spinarele. Era il 1969 e alla televisione si diceva che l’Uomo avesse messo piede sulla luna. Lasciandosi ispirare dalla novella Scrivere a se stessi di Cesare Marchi, nel libro Quando eravamo povera gente, a trent’anni dal suo primo raccontare storie con La Madona l’à portà la luce, Alessandro Anderloni dirige il quattordicesimo testo teatrale che ha scritto per Le Falìe, con diciotto attori e attrici a mettere in scena il tempo del sogno e della disillusione.

  •  Le Falìe

    sabato 02 novembre 2024, Ore 21.00

    Ca' di David (VR) - Cinema Teatro David

    IL PRETE DEI CASTAGNARI

    di e con Alessandro Anderloni

    «Ribelle, matto, strano, scomodo, provocatore, solitario, anticonformista, disobbediente, controcorrente, genio, barbone, comunista, fascista. Prete anarchico, prete eremita, prete operaio, prete scienziato prete salvègo. Don dinamite. Quello che ha fatto esplodere la canonica. Quello che ha risposto per le rime al Vescovo. Quello che ha processato e ha sparato al quadro di Mussolini...» Lo etichettarono in molti modi. Cercò soltanto di essere un uomo e un prete libero. Alessandro Anderloni racconta Don Alberto Benedetti, Il prete dei castagnari, tratto dal libro edito da Bussinelli Editore che è arrivato nel 2024 alla sua quinta ristampa.

  •  Le Falìe

    giovedì 12 dicembre 2024, Ore 21.00

    Arzignano (VI) - Teatro Mattarello

    GIURIOLO: IL PARTIGIANO CHE CANTAVA SUGLI ALBERI

    Alessandro Anderloni, Thomas Sinigaglia

    Era nato sulla collina di San Pietro, a Castello di Arzignano, in una casa di pietre nere. Da lassù, arrampicato su un albero del parco, giovanissimo guardava le montagne e la valle, e cantava il suo futuro. Di poche e luminose parole, Antonio Giuriolo non era entrato nel ruolo scolastico delle “superiori” perché aveva rifiutato il giuramento al Fascismo. Era difficile chiamarlo partigiano perché detestava le armi, detestava le divise e i comandi militareschi, eppure aveva raggiunto, obbligato, il grado di ufficiale. Non si era mai piegato a un nome di battaglia. Incontrava i “ribelli” che vantavano titoli e gesta, e rispondeva «piacere, Giuriolo». Ma per tutti, e ovunque, era “Il capitano Toni” o il maestro de “I piccoli maestri” raccontati da Luigi Meneghello. È rimasto lassù, nel bosco della montagna che divide l’Emilia dalla Toscana, morto per soccorrere uno dei suoi “ragazzi” che, nel suo esempio, lottavano per la Libertà e la Giustizia. A ottant’anni dalla morte, Alessandro Anderloni racconta e canta Antonio Giuriolo nella sua Arzignano.

    Organizzato da: Comune di Arzignano, Pro Loco di Arzignano, Teatro Mattarello di Arzignano

  •  Le Falìe

    domenica 03 novembre 2024, Ore 17.00

    Verona - Cinema Teatro San Michele

    LA GRANDE GUERRA MESCHINA

    Alessandro Anderloni, Raffaella Benetti, Thomas Sinigaglia

    Alessandro Anderloni, narrazione
    Raffaella Benetti, canto
    Thomas Sinigaglia, fisarmonica In un tempo in cui, solo perché è più vicina a noi, torniamo a ragionare di guerra, avremmo il dovere di ricordarci che ogni guerra è voluta, preparata, gestita e finanziata da qualcuno, che è un grande affare per gli stati che producono e vendono armi, che non ci sono “buoni” e “cattivi”, che non è ma il popolo ma chi lo dovrebbe guidare, ascoltandolo, a volere la guerra. Così la Grande Guerra non fu una guerra per il popolo ma contro il popolo, e non fu guerra fatta solo di eroismi ma anche di ammutinamenti, diserzioni, indisciplina, odio verso gli ufficiali, autolesionismo, feroci battute e cartelli satirici contro le autorità e le istituzioni. Fu soprattutto guerra di ingiustizia, di fucilazioni e decimazioni sommarie, di prevaricazione dei diritti umani perpetrate dallo Stato Maggiore dellʼEsercito Italiano, dai comandanti dei corpi dʼarmata, da molti ufficiali superiori. Uno spettacolo contro la guerra e contro chi la vuole, allora, oggi e sempre.

  •  Le Falìe

    domenica 24 novembre 2024, Ore 16.00

    Nogarole Vicentino (VI) - Chiesa Parrocchiale

    CANTATA DI PARADISO

    Alessandro Anderloni, Alessandro Froresti, Mauro Palmas

    “Farsi amico” il Paradiso di Dante, la terza cantica della Commedia, la più stupefacente, luminosa, divina, ma anche la più ostica, la più lontana dal nostro mondo terreno. Il racconto di un viaggio in un luogo che è solo luce e suono, di un pellegrino che con Beatrice attraversa i cieli planetari fino alla Candida Rosa dei beati e alla visione di Dio. Come non perdersi in tanta bellezza? Come non farci travolgere dalle terzine tra le più alte ma anche tra le più complesse della storia della poesia di ogni tempo? Lasciandoci andare alla «dolce sinfonia di paradiso», ascoltandola con gli orecchi dell’anima e del cuore, non con quelli della ragione. Narrazione e musica permettono di compiere un viaggio grandioso, dove la ritmica degli endecasillabi di Dante è accompagnata dalla danza del liuto e del liuto e dalla grandiosità e dolcezza dell’organo, in una sinfonia di «tredicimila poliedri» a cui il poeta russo Osip Ėmil’evič Mandel’štam paragonava la Commedia, definendola «un organo di una potenza smisurata».

  •  Le Falìe

    sabato 23 novembre 2024, Ore 20.45

    Santa Maria in Stelle (VR) - Chiesa Parrocchiale

    CANTATA DI PARADISO

    Alessandro Anderloni, Alessandro Foresti, Mauro Palmas

    “Farsi amico” il Paradiso di Dante, la terza cantica della Commedia, la più stupefacente, luminosa, divina, ma anche la più ostica, la più lontana dal nostro mondo terreno. Il racconto di un viaggio in un luogo che è solo luce e suono, di un pellegrino che con Beatrice attraversa i cieli planetari fino alla Candida Rosa dei beati e alla visione di Dio. Come non perdersi in tanta bellezza? Come non farci travolgere dalle terzine tra le più alte ma anche tra le più complesse della storia della poesia di ogni tempo? Lasciandoci andare alla «dolce sinfonia di paradiso», ascoltandola con gli orecchi dell’anima e del cuore, non con quelli della ragione. Narrazione e musica permettono di compiere un viaggio grandioso, dove la ritmica degli endecasillabi di Dante è accompagnata dalla danza del liuto e del liuto e dalla grandiosità e dolcezza dell’organo, in una sinfonia di «tredicimila poliedri» a cui il poeta russo Osip Ėmil’evič Mandel’štam paragonava la Commedia, definendola «un organo di una potenza smisurata.

    Ingresso a offerta libera per progetti di solidarietà