Kantata 1813 Le Falìe

2015 Kantata 1813

«Gli abitanti di Velo in generale hanno un costume ordinario ed innumano, perché stanno all’erta se qualcuno cade in povertà per germirgli poderi con trattageme e ragiri.» Cosa poteva aver spinto Daniele Bonomi, sindaco di Velo Veronese per un decennio a metà Ottocento, a scrivere parole tanto dure nei confronti dei suoi compaesani, narrando nel suo “Diario” le memorie del secolo XIX? È in particolare sul 1813 che si concentra la sua attenzione, quando «la nostra terra era dominata da quattro barbari». Erano gli anni della dominazione francese che lassù portò gabelle e imposizioni. La tradizione orale dice di disertori napoletani in fuga dalla tragica impresa napoleonica in Russia, del bellicoso brigante Tomasin, della stanga che sbarrava la strada d’accesso al paese per paura del “mal del contagio”, di un viandante preso a sassate e ridotto in fin di vita, di iniquità e sevizie del Conte Allegri di Cuzzano. E nel segreto delle case? Nelle chiacchiere delle osterie? Nelle notti senza luna, dove taceva anche l’ululato degli ultimi lupi della Lessinia? Come in una cantata tinta di cupo, ogni uomo è un lupo per l’altro uomo: homo homini lupus. Kantata 1813 è il decimo spettacolo di Alessandro Anderloni che Le Falìe portano in scena dal 1990, quando hanno iniziato a Velo Veronese l’esperienza del “paese in scena”. Venticinque anni di teatro, per ritrovare e trasfigurare storie e memorie, senza nostalgie, nel microcosmo di un paese che, sul palcoscenico, diventa specchio del mondo. 

Scritto e diretto da Alessandro Anderloni

Con: Nella Pozzerle, Nicola Menegazzi, Massimo D’Agostino, Mario Biasioli, Michele Zampieri, Tecla Dal Forno, Giulia Corradi, Carolina Tezza. Vito Massalongo, Beniamino Ramponi, Gabriella Dalla Brea, Martina Roncari, Manuela Pomari, Luisa Sartori, Elisa Anderloni, Giuditta Roncari, Elisabetta Villa, Alessandro Anderloni

Luci: Luigi Castagna, Andrea Coppini
Suono: SamueleTezza
Costumi: Giulia Corradi, Giovanna Ferrarese
Trucco: Giorgia Albi, Carolina Tezza
Fotografie: Flavio Pèttene
Musiche di Olivier Messiaen Marcel Dupré e Franz Liszt 
Organista: Francesco Finotti 

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